bullismo e odiatori

Tempo di lettura: 3 minuti

In questo blog siamo in due e quando condividiamo le nostre esperienze lo facciamo in piena libertà senza metterci i piedi in testa l’un l’altro ma ogni tanto qualcuno si diverte a rompere le palle forse pensando di farci stare male, senza sapere che al contrario chi sta male è proprio lui: il bullismo è sintomo di debolezza, non di forza.


Bullismo da due centesimi

Ovviamente, come da politica sui contenuti non facciamo passare certa roba e il malcapitato va a finire diretto nella spazzatura dove merita di stare ma questo caso è emblematico e ne parliamo in pubblico.

Odiatori invidiosi

Sono Gifter, in arte Alessandro. O era l’opposto? Insomma, il polo positivo.

Fra le persone della mia vita reale ce n’è stata una giorni fa a chiedermi se sono pazzo ad aver parlato nei particolari del mio test su un blog pubblico, e sulla questione U=U; “hai rubato lo spazio alla tua amica che si fida di te e la sfrutti per i tuoi problemi psicologici”.

Non è qualcuno che reputo fra le amicizie ma ci si vede perché è in un legame sentimentale con un amico.

Questa persona però non è a conoscenza del fatto che senza la condivisione con Elettrona io non pubblico una virgola e ciascun articolo o pagina resta in bozza fino a che lei non dice “sì, gifter, vai”.

Non sono comunque stato a perdermi nella discussione perché ne vale poco la pena: nessuno ti punta la pistola per leggere il blog e se lo fai, accetti di vedere tutto quello che gli autori scrivono; poi, se non ti va bene, chiudi e te ne vai. Amici (si fa per dire) come prima.

Odiatori, prima o poi vi stano

Ho deciso io di scrivere pubblicamente sul 3 maggio come decimo anniversario del test e me ne sono assunto l’onere; allo stesso modo, insieme a Elettrona ho costruito da un ricordo tragico collegato a quell’evento, la storia Il lancio dell’umano. Libere scelte compiute da due blogger nel loro, personale, spazio web pagato di tasca propria.

Alle ore 20:15 del primo maggio 2023 però sul telefono arriva una mail: “nuovo commento in attesa di approvazione su Il lancio dell’umano”. OK, guardiamo, è sempre un piacere avere nuovi lettori!

Nome e mail erano i soliti caratteri insignificanti. Utente anonimo. E il testo…

Avresti fatto meglio ad ammazzarti quella volta ma sei ancora in tempo per buttarti di sotto!

Credeva di farmi star male? O fare semplicemente lo spiritoso? Pensava che il commento andasse automaticamente su nel blog? E invece non solo è finito nel cestino ma ho preso l’indirizzo IP e se lo rivedo… gli spaccherò il muso [cit. Gianni Morandi].

Poverino, mi fa anche pena: invece di uscire con gli amici o stare con la persona amata, se passa la sera del primo maggio sputando veleno in rete vuol dire che troppa compagnia non ha. E ora ne ha ancora meno.

Buttarsi di sotto? Non conviene

Non ho alcuna intenzione di buttarmi e questo sia chiaro; mi spiace per gli odiatori ma dovranno sopportarmi ancora per molti, molti anni – casomai sono io che non ho più alcuna tolleranza per loro.

Però tranquillamente voglio smontarli con l’ironia come al solito.

Visto che dal 2013 sarò cresciuto di almeno dieci chili, se mi butto di sotto adesso come minimo faccio un buco sull’asfalto e a mio marito poi tocca pagare i danni.

Meglio non buttarsi di sotto perché c’è il rischio di finire sulla ringhiera appuntita e morire a spiedino. Anche no. Se proprio tocca morire, sarebbe meglio che accadesse in un letto comodo e con un sexy infermiere a coccolarmi prima e magari farmi compagnia anche dopo, mentre aspettano per portarmi via.

O in alternativa morire nel sonno dopo essermi fatto la giornata alla sagra della porchetta. Tocchiamo FERRO!

Se mi butto di sotto, c’è qualcuno che perde il lavoro perché il costo dei miei antivirali – mille euro abbondanti – al mese, dove va a finire poi? Uno stipendio perso. Come minimo. E augurarsi che qualcuno perda il lavoro durante la festa del lavoro è inopportuno.

Se mi butto di sotto io, chi adotta il gatto e mio marito? Chi si farebbe carico di una simile croce?

Sinceramente non so se a mandarmi quel messaggio è un imbecille che spara nel mucchio o la stessa persona che mi ha dato del pazzo quando ho pubblicato la faccenda del test; l’unica mia certezza è che voleva destabilizzarmi in un periodo particolare e non c’è riuscito.

Il vecchio Gifter non si lascia intimidire dagli odiatori!

Nel frattempo, a proposito di morte:

Fatalità, scappare è davvero inutile, ti basta esser consapevole, che la tua ora arriverà! Non so come ma arriverà!

Anche per me, spero il più tardi possibile. E anche per voi, odiatori, chissà magari la signora con la falce arriva prima da voi visto che l’avete importunata.

Piuttosto mi avete ricordato una canzone che non suonavo da un sacco di tempo al pianoforte e ora mi sono divertito a eseguirla cantando le parole della parodia. Anche senza fare la voce mezzo falsetto come quelli del video.


12 commenti su “bullismo e odiatori”

  1. Sarò sempre grata ai miei 2 criceti che mi fanno funzionare il cervello, per il merito di farlo andare nella giusta direzione. Perdonami, ma per quanto facciano incazzare, provo una tale pena per la vita che si sono costruiti gli odiatori, che non riesco ad incattivirmi.
    È altrettanto vero che invece bisognerebbe dargli tanti schiaffi a 2 a 2 finché non diventano dispari. La storia ci insegna che l’odio lasciato a dilagare può portare a conseguenze nefaste.
    Ci rifletterò.. comunque i bulli tendono a infierire su quelli che ritengono più deboli e mi sa che con voi due hanno proprio sbagliato valutazione.. 😉
    Buona serata ragazzi!!

    Rispondi
    • L’odio porta odio: cos’avrei dovuto dirgli? Lasciarlo passare e rispondergli “ammazzati tu”? A che pro?

      Non mi farei vedere migliore di lui (o lei) se rispondessi per le rime io invece ormai ho imparato a esorcizzare malattie e morte perché tanto, se vogliono, decidono loro di portarti via. Tu puoi solo curarti come medicina consente ma poi se schiatti non è più colpa di nessuno.

      Se venissi a scoprire che è la persona sposata con l’amico mio guarda mi verrebbe da farli divorziare ma anche lì poi ne vale la pena fino a un certo punto.

      Rispondi
        • Porca puttana altro che “andare oltre” io non ce l’ho fatta a tenermi questo dubbio atroce! Andare a bere il caffè o la birra con una persona che vive insieme a chi, molto probabilmente, mi ha scritto in anonimo “avresti fatto meglio ad ammazzarti”?

          Mi mancano le prove concrete e le mie sono solo coincidenze temporali però io non posso essere amico di uno che condivide casa, vita e letto con una testa di cazzo. Gliel’ho detto sulla faccia e occhi negli occhi gli ho chiarito che da ora in poi ognuno per la sua strada. Lui ha deciso anche davanti alla legge di vivere con quella merda umana, io siccome dio li fa poi li accoppia è meglio che cambi frequentazioni.

          Ci è rimasto male però a me non frega un accidenti di cosa prova, a questo punto; troppe volte sono stato zitto quando sentivo la persona dire “mai andrei a letto con un sieropositivo neanche se avesse il virus azzerato” e lui non muoveva un dito per difendermi o sostenermi in qualche modo.

          Adesso, anche basta.

          Rispondi
    • Tu dici che noi siamo forti? Probabilmente: se ci fossero più persone in contemporanea a scrivermi quelle frasi da così a peggio però non ho la minima idea di come reagirei.

      Anzi, ce l’ho: chiuderei i commenti (la moderazione in tal caso sarebbe una perdita di tempo) e lascerei solo i “mi piace” almeno per una trentina di giorni. Tempo di far loro passare l’eiaculazione precoce o magari andare a inseminare di seme negativo il resto del mondo e a me, positivo, lasciarmi il DNA in pace.

      Rispondi
  2. (A parte avermi sbloccato un ricordo che avevo ben sepolto con il video di Fatalità)
    Posso dire la frase fatta? Ci sarà sempre qualcuno che ti odia, non si può piacere a tutti. Si pensa (spera) che i bulli crescano dopo la scuola, ma diventano solo adulti e restano gli stessi.
    Al momento il mio blog non ha abbastanza follower da aver attirato questo tipo di pubblico, ma ho avuto a che fare con loro in altri luoghi; le cose che credo mi diano più fastidio di questa gente, più che le loro parole, sono la totale mancanza di empatia e di riflessione sulle loro azioni e conseguenze, ma forse chiedo troppo da tizi che augurano la morte a destra e a manca.

    Mi dispiace per i commenti che ricevete su argomenti così sensibili, la gente fa schifo.

    Rispondi
    • Anche noi non abbiamo tutti questi seguaci (e neanche li cerchiamo se è per quello) infatti ci definiamo “virali senza essere influencer”.

      Apposta dico che questo personaggio ce l’aveva con me (Gifter) e sperava di farmi stare male però sai a me cosa importa? Forse un po’ meno dello zero.

      Neanche l’HIV riesce a buttarmi per terra. Non rilevabile, non trasmissibile. Può farmi del male un deficiente in Internet? Uomo o donna non me ne frega granché se è la persona che vive con quel mio … ormai EX amico, ho tagliato i ponti proprio con lui: sospettare che stia convivendo con una testa di cazzo piena di sierofobia e poi farli sedere entrambi al mio tavolo, ecco, no. Un po’ di stigma se lo possano CIUCCIARE anche loro. Con educazione ma gli ho detto ciao. Definitivo.

      Rispondi
        • guarda oggi proprio sono 10 anni da quando mi hanno dato il risultato positivo in mano allora questa sera faccio una piccola festina con tanto di dolce e la scritta “buon complevirus”.

          Tant’è vero che il pasticciere mi ha chiesto cosa volesse dire “complevirus” io gli ho risposto fatti gli affari tuoi, campa a lungo, o non ti pago! Non ci ho fatto mettere il segno più e il ☣️ solo per non complicargli la vita.

          E c’è ancora chi rompe le palle “no non approvo stasera non vengo non mi piace questa cosa che fai” e insomma pazienza! Hai presente “mi si nota di più se non vengo alla festa, o se vengo e resto in disparte?” Proprio quell’atteggiamento lì.

          Peggio per loro: io ho meno posti da preparare, meno piatti da lavare, stiamo più larghi!

          Dura per certe persone capire che la festa non è per celebrare il test positivo bensì il fatto che ho ricominciato a vivere anche meglio di prima. Il che, 10 anni fa a quest’ora, non era affatto scontato: già il virus nel 2013 non era più una condanna a morte però io a quell’epoca lo vedevo ancora come tale! Anzi peggio ancora. La conferma che “i gay prendono tutti l’AIDS” solo dopo ho capito la netta differenza tra HIV e AIDS.

          Poi se la gente preferisce vedermi ancora “malato” o pensare che oggi io debba essere triste facciano loro! Non capiscono che accomodarsi nei pregiudizi e gli stereotipi è un gioco di potere.

          Oggi non vedo l’ora che arrivi stasera e di rivedere Mamma Giorgia: una signora che ha fatto 30 complevirus. Di anni ne ha il doppio e lei ha rischiato di morire sul serio! Non è mia madre certo ma la chiamo “mamma Giorgia” perché a livello di counselling è stata per me come tale. E le voglio bene come una seconda mamma.

          Rispondi
          • E che cavolo di collegamenti vado a fare:

            tu parlavi di Alice nel paese delle meraviglie e della festa “non compleanno” che celebrava tutti i giorni tranne quello di nascita.

            Io mi stavo scervellando sulla cantante Alice che ha scritto un brano “per elisa” dedicato alle relazioni tossiche e probabilmente pure alla droga, ma ELISA è anche il nome di uno fra i primi test HIV anticorpali anni 90! Stavo per dirti “guarda questa ne sa una più del diavolo”.

            Vado a sistemare che tra un po’ si taglia il dolce! Anzi siamo 4 positivi su 6: i negativi (mio marito e il mio più caro amico d’infanzia) stasera hanno il compito di SERVIRCI quindi tagliare il dolce metterlo nei piatti e portarcelo è compito loro.

            Ma come, facciamo come il Mondo Positivo che discriminiamo i negativi? Son loro che non sono voluti venire!

Rispondi

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: