MONDO REALE: il 3 febbraio 2023 era la decima giornata mondiale dei calzini spaiati, una manifestazione per celebrare la diversità e il rispetto.
MONDO POSITIVO: Bugliano, sempre attenta all’inclusività di umani e non, poteva rinunciare a questo evento?
MONDO REALE: cosa è la Giornata mondiale dei calzini spaiati
Nasce in una scuola primaria di Aquileia, in Friuli, su iniziativa della maestra Sabrina Flapp. Come modo semplice di spiegare ai bambini il significato di “diversità” e “rispetto verso gli altri”: colorarei piedi per colorare il cuore, si legge in alcuni articoli dove se n’è parlato.
Il 2023 ha visto l’evento celebrarsi il 3 febbraio ma non ha una data fissa perché, essendo nata principalmente a scuola, la ricorrenza deve cadere quando gli scolari sono in classe. Più precisamente si è deciso di usare come data il primo venerdì di febbraio.
In seguito l’iniziativa, grazie alle numerose condivisioni sui social di persone coi calzini spaiati, si è diffusa ovunque. Originata in Italia e arrivata in tutto il mondo. Possiamo definirla orgoglio italiano visto il suo significato? Per noi anche sì!
MONDO POSITIVO: l’orgoglio di essere spaiati
Fino al 3 febbraio 2023 al Campus IBUOL c’era una regola non scritta, ma rispettata da chiunque: i calzini dei positivi erano contrassegnati da un “più”, quelli dei negativi dal “meno”; finora anche quando accadeva l’incidente di spaiarli, si facevano disastri coi colori ma mai coi segni.
Nessuno qui aveva mai celebrato la giornata mondiale dei calzini spaiati, vista l’inclusività per cui l’International Bugliano University Of Life è famosa; quest’anno però è accaduto un episodio spiacevole con Antonio Falco, lo studente privo della vista, che inevitabilmente costringe il Campus a rimettersi in discussione.
Antonio Falco: bullismo al Campus?
Il 3 febbraio 2023 doveva essere un venerdì come tanti: colazione in sala break insieme al mio amico Elias, poi lezione di scrittura creativa e alla fine riunione all’Unione Ciechi di Bugliano per eleggere il nuovo consiglio direttivo.
A differenza delle loro aspettative non mi sono candidato però, ne vale poco la pena; voglio restare al Campus e impegnarmi nello studio perché l’associazionismo mi ha stancato; anzi, avevo addirittura intenzione di lasciare la tessera in sede e andarmene senza più voltarmi indietro.
Invece la giornata non poteva essere così diversa dalle altre: appena arrivato in sala break come ogni mattina col bastone, Elias mi è venuto incontro e si è messo a ridere. Cos’aveva l’amico di sempre, da prendermi in giro? Non lo ha mai fatto in vita sua!
Tempo pochi minuti e ha iniziato ad arrivare gente. Ridevano pure loro, e bisbigliavano: “Guardate Falco, va bene che non ci vede ma un po’ di decenza!” “Per carità i calzini spaiati, possibile nessuno l’ha controllato?”
Qualcuno se l’è presa addirittura con Elias perché a detta loro non mi aveva dato una mano. Io, però, sapevo alla perfezione cosa stavo facendo!
La prima volta in cui sentii nominare la giornata mondiale dei calzini spaiati, fu in quinta superiore: una lezione sul bullismo portò la docente a raccontare di questa scuola dove la maestra aveva deciso di far andare i bambini in classe con un calzino per colore; “bene”, avevo pensato. “Se si sdogana questo, nessuno mi prenderà più in giro se accade a me!”
Dopodiché è arrivato l’accesso al Campus con tutti i problemi e malintesi iniziali per il mio inserimento, compresa la morte del mio cane; la giornata dei calzini spaiati allora è passata in ultimo piano, in un ambiente inclusivo come questo non c’era ragione di festeggiarla.
L’idea di partecipare all’evento mi è arrivata un giorno di fine 2022: Tatiana mi aveva spiegato che i calzini dei positivi e dei negativi sono diversi nel colore e nel ricamo, coi segni più e meno distinguibili al tatto. Più di così, cosa potevo volere?
Informazione utilissima, era sufficiente cercare quando cadesse la giornata mondiale dei calzini spaiati nel 2023.
“Primo venerdì di febbraio, giornata mondiale dei calzini spaiati”. Quando era? Il tre, perfetto!
Nel frattempo il 2022 è finito con la festa di capodanno e durante ogni colazione in sala break, i giorni a seguire, cercavo di tastare il terreno: per quanto amico e alleato, Elias non era d’accordo; prendere un calzino di colore uguale a quello dei miei e segno diverso era un’impresa difficile. Qualcuno se ne sarebbe accorto immediatamente e ci avrebbe puniti.
Il mio piano era di beccare i calzini di Adri e poi mettermene uno suo appaiato a uno mio. Più, e meno, magari colori differenti, due diversità in una. Per tutto il 2022 non ha voluto essere il mio gifter, nel 2023 ero deciso a ottenere il virus in un modo o l’altro e la restituzione dei rispettivi calzini sarebbe stata un’occasione d’oro per farlo entrare nella mia stanza da letto dopodiché, da lì alla conversione, sarebbe stata questione di tempo.
L’unico a volermi sostenere era Hunter, da adolescente aveva già fatto il ladro e sapeva come muoversi giù in lavanderia senza farsi notare; bastava sgusciare di notte ai piani inferiori, e insieme avremmo esplorato il cestello dei panni sporchi, se non addirittura le lavatrici.
Così, la sera tra il 2 e il 3 febbraio, Hunter ha bussato alla mia porta; tempismo perfetto, Elias era ancora giù in sala break a giocare con la playstation e non sarebbe venuto a dormire molto presto.
Ma prima di scendere in lavanderia abbiamo voluto esplorare il mio cassetto, con la speranza di trovare un paio di calzini puliti e facili da appaiare con quelli di Adri.
“Ti posso regalare i miei”, si era proposto; “anzi fosse per me ti darei anche il virus così al volo.”
No, non voglio la conversione da lui. Con Hunter amici finché si vuole ma ho scelto Adri, come gifter. E così deve essere.
Abbiamo continuato a rovistare nel cassetto fino alle due passate e ormai ero pure stanco, senonché Hunter si è messo a urlarmi: “Cazzo Falco, ma guarda cos’hai qui!”
Mi ha dato in mano due calzini col segno più, tirati fuori evidentemente dal fondo e sporchissimi.
Li ho toccati, mi sembrava avessero un ricamo familiare; quale positivo mi sono portato a letto qui al Campus? Nessuno in effetti. E prima di entrarci?
Erano parecchio puzzolenti, e in apparenza non venivano usati né lavati da un sacco di tempo. “Buttali via, Falco, questo è un vero schifo!”
Le volte che Adri è entrato nella mia stanza non si è mai spogliato, i calzini non potevano essere suoi; nessun altro positivo ha dormito qui. Hunter allora ha iniziato a farmi domande: “il tuo ex era positivo ricordi? Come si chiamava?”
Valentino, si chiamava. Ho cercato di nascondere le lacrime pensando a quando l’ho cacciato via in malo modo dopo che mi aveva ingannato lasciandomi senza virus.
Riflettevo su quando mi ero reso conto troppo tardi che aveva ragione perché io, alla conversione, all’epoca ancora non ero pronto e lui voleva proteggermi.
Quante volte avrei voluto chiedergli scusa e non posso più farlo, perché me l’hanno ammazzato come un cane e ancora non si sa chi è stato.
Inevitabile ricordare l’ultima notte in cui Valentino era venuto a casa mia, ancora quando non abitavo al Campus; l’avevo mandato via in fretta e furia e lui si era scordato sul mio letto i calzini da lavare.
Sì, certo, dopo li ho conservati per vendicarmi di lui. Avrei voluto venderli in uno di quei siti “sporcaccioni” dove la gente si compra la roba usata (possibilmente sozza) degli altri, per godersela.
Già, avevo sempre rimandato l’azione e quando mi sono iscritto al Campus IBUOL me li ero portati via sperando forse che qualche positivo li gradisse in cambio di, sappiamo cosa.
Ecco, come avrei passato la giornata mondiale dei calzini spaiati: avrei indossato un calzino di Valentino e uno mio. I miei piedi sarebbero stati segnati col più e col meno, l’avrei detto a Adri e lui certamente mi avrebbe chiesto di consegnarglieli tutti e due per l’indagine sul serial killer! Vale, d’altronde, era amico anche suo!
Ottimo scambio equo: io ti do i calzini di Valentino e tu sai cosa devi fare.
Adoro questa giornata essendo una che i calzini non li appaia mai! Low
Noi scriviamo storie di fantasia e abbiamo sfruttato la giornata in questione per crearne un’altra. Ti invitiamo a leggere la nostra pagina di presentazione “cosa facciamo”, onde evitare di fraintendere i nostri contenuti presenti-passati-futuri.