Maurizio Tarocchi 08: diffamazione

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Rocco Vitale piomba in casa di Adri con una notizia spiacevole: è in corso una diffamazione ai danni di Maurizio Tarocchi e lo stesso profiler, messi in cattiva luce nella tv nazionale.

L’ex commissario siciliano capisce che per risolvere il mistero sulla scomparsa di Elias, bisogna indagare tra Bugliano e Oziarium…


Maurizio Tarocchi 08: diffamazione

Nel parco giochi di Bugliano Bassa, due bambini di circa 8 anni rincorrevano una palla sorvegliati a vista da due donne che, in apparenza, speravano in cuor loro nella fine di quella partita.

La più giovane, dallo sguardo determinato e severo, teneva d’occhio il figlio basso e robusto a cui l’altro più agile e scattante non risparmiava le prese in giro, vedendolo impacciato nel rincorrere il pallone.

All’ennesimo lancio non riuscito, la palla iniziò a rotolare giù per una piccola discesa e, nel tentativo di recuperarla, il più basso fra i due inciampò sulle spighette della propria scarpa slacciata cadendo a terra ma quando si rialzò per non darla vinta all’altro, si accorse di una piccola ferita sanguinante su una mano.

“Lollo, ti sei fatto male?” la donna più giovane corse verso di lui per aiutarlo. “E tu, Simone, restituisci subito la palla!”

“Ma guarda quella stronza”, l’altra signora parlò a bocca socchiusa. “Si ostina a chiamare mio nipote con un nome che non gli appartiene più.”

“E io mi tengo la palla, femminuccia”, il bambino più alto continuò a prendere in giro il suo compagno che, fra le braccia della mamma, piagnucolava. “Sei grasso, brutto e malato!”

La donna più anziana, indispettita, si precipitò verso il bulletto prendendolo per un polso e assestandogli un manrovescio su una guancia: “Quante volte ti devo dire di non giocare con lui! Forza Eugenio, andiamocene subito a casa!”

“Nonna, perché! Devo finire ancora la partita! E mi chiamo Simone…”

Lei però non volle sentir ragioni: lanciò sprezzante la palla contro Lollo e si allontanò trascinando Simone via con la forza. Ma il bambino più basso, evidentemente non nuovo a quell’affronto, fu svelto a prendere il pallone al volo malgrado la mano ferita.

“Dai Lorenzo”, gli sussurrò dolcemente la mamma. “Vieni a casa che vediamo di disinfettare questa mano e prendere la medicina.”

“Ma perché…” Piagnucolò il piccolo. “La vecchia tratta sempre male il mio amico!”

“Avanti, su, quel bulletto si fa beffa di te in continuazione! Come fai a volergli bene? Lascialo perdere, lui è diverso da noi e tu dovresti fare a meno di stargli vicino!”

Ignaro della sorte del suo amico il piccolo Simone giunse a casa, accompagnato dalla nonna che lo stringeva ancora per il braccio. Il piccolo rivolse lo sguardo alla cucina implorando per la fame, ma l’anziana fu irremovibile: “Chiuditi in camera tua e quando uscirai lo decido io!” Così dicendo, gli indicò la porta della stanza da letto e la chiuse dall’esterno poi, rimasta sola, scese in cantina a svuotare una bottiglia di vino dopo l’altra, finché cadde priva di conoscenza inconsapevole che il bambino, approfittando della situazione, saltò dalla finestra e fuggì in strada.


20 luglio 2018: brutte notizie

Quella mattina Adri fu svegliato di colpo dal suono insistente del campanello e si alzò malvolentieri, cercando di non svegliare Roger che apparentemente ancora dormiva, supino sul materasso; chiodo scaccia chiodo in altri momenti era sempre stata la soluzione migliore, ma non dopo ciò che il profiler aveva saputo su Jenny ed Elias.

“Maledizione, a quest’ora”, si lamentò Roger stropicciandosi gli occhi; “già abbiamo passato una notte di merda, saranno i soliti religiosi coi messaggi porta a porta!”

“Tu? Pensa alla mia nottata”, rispose scocciato Adri senza guardarlo; “non faccio che pensare a Jenny ed Elias. Ma soprattutto, a dove sia finito il bambino.”

“Sarà a casa con qualche pervertito, già me lo vedo!” Roger, di cattivo umore, aveva preso gusto a lanciare provocazioni consapevole di toccare il criminologo nel vivo. “Quanto sei ingenuo Gifter, il tuo bello avrebbe venduto anche il suo cuore pur di guadagnarci soldi.”

Quando si metteva così, era meglio svignarsela più velocemente possibile; trattenne una parolaccia e si avviò al citofono, ma appena arrivò in soggiorno realizzò che Maurizio e Undet avevano già fatto gli onori di casa accogliendo Rocco Vitale!

“Qual buon vento, Tocco Virale”, domandò il profiler; ma il nuovo arrivato si girò verso il televisore che già stava acceso con l’audio disattivo.

Uno scandalo!

Com’era possibile che la rete televisiva “Bugliano Nel Mondo” fosse caduta così in basso! Una foto di Adri e Maurizio in macchina, era associata alla scritta “scandalo gay in polizia”.

“Non ho voluto sentire cosa dicevano allora l’ho messo in muto”, si giustificò Undet. “C’è mezza Italia che sta prendendosi gioco di voi, comprese le riviste scandalistiche.”

Maurizio alzò le spalle e rimase fermo lì a guardare lo schermo, stupito di se stesso: aveva davvero superato l’omofobia? Forse, tempo prima, si sarebbe indignato denunciando chi che sia per diffamazione, stavolta però non ci diede alcun peso. “Fausto Ragonese”, sorrise indicando il volto del giornalista in tv; “questo ce l’ha a morte con me dalla notte dei tempi e se è arrivato a questo, è perché non gli resta altro con cui screditarmi.”

Non fu diversa la reazione di Adri, che rivolse allo schermo una risata fragorosa: “Certo, se quel pagliaccio si definisce giornalista, io posso tranquillamente essere Sherlock Holmes! Anzi John Holmes, meglio ancora.”

“Come ti permetti di fare quel nome?” gli urlò Roger, ancora nella stanza da letto. “Credi che da qui non ti stia ascoltando? Fai paragoni senza capo né coda!”

L’ex malvivente li raggiunse, appena in tempo per vedere sullo schermo la foto di Adri e Maurizio che gli fece sfuggire una risatina maliziosa ma subito la notizia cambiò mostrando l’immagine di una bambina, e Undet d’impulso alzò il volume:

Notizia appena giunta in redazione: son stati divulgati gli esiti dell’autopsia sulla piccola Laura, la bimba di otto anni rinvenuta morta dissanguata qualche giorno fa a Bugliano. Giugulare recisa di netto. Come più volte ribadito dai genitori, trattasi di un tragico incidente domestico. Laura e Riccardino, due piccole vittime del fato, usate per generare inutile panico su un serial killer inesistente.

“Perché maledizione tutti questi bambini muoiono!” Esclamò Undet, sconvolto. “Tu ne sai niente, Maurizio? Mi pare impossibile che si verifichino due incidenti uguali in posti diversi.”

“Non saprei”, rispose perplesso l’ex commissario. “Il piccolo Riccardo Leotta è morto ferendosi contro una porta a vetri e non mi sono sentito di infierire sulla famiglia, anche se i giornali ci ricamavano sopra. Però se ora è accaduto un’altra volta…”

“Il fratellino di Jenny”, puntualizzò Adri. “La piccola peste di Riccardo Leotta. Non sono coincidenze, neanche se vuoi! Non mi dire che quella bambina è in qualche modo legata a…” Guardò Maurizio, poi Undet, poi la foto di Laura sulla tv; sì, in effetti l’età corrispondeva, ma il piccolo di Jenny era un maschio e si era comunque punto e a capo.

“Niente ho potuto fare per Riccardino”, intervenne Roger, sconfortato ma determinato. “E adesso andremo fino in fondo per evitare altra sofferenza, lo giuro!”

“Fratello di Jenny. Intendi Stefania, vero?” Si spazientì Maurizio, rifiutando l’ennesima telefonata in arrivo. “Adriano, Roger, voi che cosa sapete?”

“Beh”, sorrise Rocco Vitale, rimasto in disparte fino a quel momento; “è già tanto che io sia venuto ad avvisarvi della diffamazione sul vostro conto! Sappiate solo che il profiler qui presente, s’è girato Oziarium in lungo e in largo. Non posso dirvi altro, arrangiatevi coi social network.”

Due bambini uccisi e un terzo che non si trovava; due innamorati lei deceduta e lui scomparso spacciandosi per morto? Troppo, per la squadra, tutti furono coscienti che forse indagare in Internet non sarebbe bastato.

“Ho le password di tutti”, spiegò il profiler, “ma non me la sento di rovistare nella loro vita privata, spero possiate capirmi.”

“Una soluzione potrebbe anche starci”, fu la proposta di Tarocchi; “qualcuno di noi va a Oziarium! Possiamo dividerci. Io e Rocco Vitale partiamo per la Sicilia, tu e Undet state qui…”

“Farei diversamente”, si offrì Undet; “io e Tarocchi in Sicilia, Adri e Vitale a Bugliano così siamo coinvolti solo a metà. Che dite?”

“Allora affare fatto, colleghi!” Maurizio diede una pacca sulla spalla a Undet, felice dell’imminente ritorno a casa. “Partiamo insieme io e te, se il profiler ci accompagna in aeroporto!”

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