Niente corpo, niente morto

Tempo di lettura: 3 minuti

Di quali argomenti ami discutere?

Libri polizieschi, podcast e documentari true crime, storie vere o di fantasia col virus che parla e il mondo positivo. Cosa potremmo volere altro? Son soddisfazioni già così! Però a farci discutere sono spesso i casi irrisolti e non necessariamente quelli di Bugliano Cold!


Volare con la fantasia

Sì, per noi ci vuole poco: i personaggi umani hanno dei limiti (almeno se sono negativi al test HIV) però il virus gira ovunque fra paesi reali o fittizi; con o senza il suo fedele cigno, viaggia senza temere controlli anti-droga, metal detector, altre menate che alle persone risultano indispensabili mentre a lui no perché ha già tutte le armi possibili a disposizione se solo qualcuno lo costringesse a utilizzarle.

La fantasia però porta molto, molto più lontano di così e proprio la visione di un documentario ci ha indotto a una lunga discussione: di recente, sulla piattaforma Discovery Plus, è uscito un programma su un caso di cronaca nera risalente a qualche anno fa, risolto con la condanna dei colpevoli ma senza il corpo della vittima: la signora Isabella Noventa. Povera donna, ammazzata e fatta sparire come un pacco.

Niente corpo, niente morto?

Noi siamo contrari alle teorie del complotto, più alla larga ci stanno e meglio è; semmai, tali argomenti, sono quelli che noi NON amiamo discutere perciò vanno fuori tema in questo post; troviamo invece affascinante, nel contesto true crime, la discussione su quei casi in cui il colpevole occulta il morto che neppure dopo anni si troverà più.

“Affascinante” dal punto di vista investigativo, teniamo a precisarlo! Sia mai che qualcuno arrivi a darci dei morbosi! Ci chiediamo: se le forze dell'ordine e giudici vari, hanno tutte le prove che tu abbia ammazzato qualcuno. Perché senti il bisogno di nascondere il morto? Un conto è se vuoi simulare una fuga volontaria, ma siamo nel 2023 dove ogni spostamento è tracciabile quindi dov'è il pro?

Il nostro fiuto di investigatori e criminologi laureati alla International Bugliano University Of Life ci suggerisce che un motivo possa essere la sofferenza causata ai familiari della persona uccisa quando non resta loro alcuna tomba su cui pregare. Ma ancora: se tu ce l'hai con me e neanche conosci la mia famiglia, cosa ti importa farli penare? Mi ammazzi e basta tanto penano lo stesso!

Terribile la consapevolezza che ancora nel 2023 esistano casi in cui non si trova il corpo, in cui è difficile trovare le prove, in cui le spiegazioni non ci sono. Perché il folle di turno che arriva con “niente corpo niente morto” e fa assolvere i colpevoli, c'è sempre.

Freddie Mercury

Va bene, ma adesso cosa c'entra il cantante dei Queen, e soprattutto noi! I video in cui Mercury compare gravemente malato sono inequivocabili, esistono testimonianze dirette di chi addirittura l'ha visto morire. Sì. Questo è il mondo reale. Come lo è anche il video in cui Red Ronnie accusa il frontman dei Queen di aver passato consapevolmente HIV in giro. (E le prove?)

Dopodiché, c'è Mary Austin. Ex compagna e amica di Mercury fino alla sua morte, unica a sapere dove sono le ceneri. Questa donna che per trent'anni ha mantenuto il segreto e ancora, malgrado le speculazioni, è un dettaglio che non si conosce. La signora Austin che, di recente, sta vendendo all'asta gli oggetti appartenuti al suo amato – abbiamo letto la notizia di sfuggita e approfondiremo.

Allora per noi autori di fantasia la discussione è andata lontano: partita dal documentario di Discovery e arrivata alle ceneri di Mercury! Nel Mondo Positivo c'è effettivamente il personaggio che si ispira al cantante dei Queen, alla storia del “niente ceneri niente morto” e alle insinuazioni di Red Ronnie su HIV.

Niente corpo, niente morto, trasmette il virus? Freddie a Bugliano (paese fittizio) e che si diverte insieme agli abitanti del Campus IBUOL mentre il resto del mondo lo crede morto. E alla faccia di Red… Insomma quello lì, noi non ci offendiamo e rispondiamo a tono nelle discussioni per le quali vale la pena ma ammettiamo candidamente che quella sulle ceneri e il corpo ci ha attirato come le mosche perché una storia di fantasia tira l'altra.

4 commenti su “Niente corpo, niente morto”

  1. La domanda è comunque interessante.
    Una cosa sono gli argomenti di cui uno ama discutere, un altro quello di cui discute davvero.
    Dipende dal contesto.

    Forse nemmeno nel web parlo dei miei maggiori interessi (per es. non parlo mai di calcio, che pure seguo molto).

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    • Il web è un ambiente diverso dall’incontro in reale perché anche se rispecchia molto quello che c’è “in strada” sul web è più facile scatenare tifosi (si stia discutendo di pallone o meno).

      Noi per le discussioni in rete abbiamo una sigla precisa cioè SPR: “sesso politica religione” argomenti di cui sul web più vaghi siamo meglio è.

      Anche se nel ns blog parlando di HIV il sesso è centrale e la religione è in qualche modo coinvolta perché vieta i preservativi, riteniamo quelli argomenti sui quali esporsi troppo è abbastanza rischioso. Allusioni ogni tanto scappano ma da lì a parlare esplicitamente ce ne passa.

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        • Noi partiamo dal presupposto che bloggare o rispondere ai blog altrui è un relax.

          E onestamente, sorbirsi le discussioni “impegnate” di politica società e massimi sistemi quando possiamo evitiamo. Anche su questo articolo abbiamo citato un caso di cronaca in particolare ma pur essendo appassionati di true crime neanche per sogno ci metteremmo a discuterne!

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